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La Leggenda di Deulide Cap 10

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Capitolo X



L'inizio della fine


Il Maestro Nevan, nel frattempo, era arrivato al palazzo comunale di Horizon.
L'edificio era una grossa palazzina in stile orientale con diverse decorazione dorate e con molte placche scolpite nella pietra raffiguranti varietà infinite di creature e draghi.
L'ingresso della palazzina e il suo perimetro erano sorvegliati da alcune guardie armate di picche, elmetto e corazza di piastre leggera color bruno.
Nevan entrò nel palazzo e attraversò il salone comunale fino a giungere negli uffici privati, una delle guardie che sorvegliava l'entrata si fece avanti.
"Alt! Si identifichi!"
"Sono il Maestro Nevan, sono qui per i feriti alle rovine. Volevo parlare con il sindaco e il comandante."
"Aspetti un momento, vedo se il sindaco la può ricevere."
La guardia salì per le scale che conducevano al piano superiore, dove vi era l'ufficio privato del sindaco.

"Ahahah, mio caro comandante, la retata alle rovine è stata un vero disastro! Mi aspetto un risultato migliore la prossima volta."
Il sindaco se ne stava seduto su una sedia in legno pregiato dietro ad una elegante scrivania decorata in oro. Nonostante l'argomento fosse serio sul suo viso vi era un sorriso che spaziava da una parte all'altra del volto, mostrando tutti i denti. Era un uomo basso e magro, aveva i capelli ricci e portava una barba corta con dei baffi color castano scuro. Indossava un vestito dai colori sgargianti con delle maniche lunghe che terminavano in una decorazione di pizzo.
Il comandante se ne stava in piedi di fianco alla finestra, aveva la testa bendata.
"Si, signor sindaco... la prossima volta saremo in forze maggiori."
Il sindaco afferrò la tazza di tè che stava sulla scrivania e iniziò a sorseggiarla.
"Bene, Bene... come sta sua moglie?"
"M-mia moglie signor Svarth?"
"Si, come sta? L'ultima volta che me ne ha parlato aveva l'influenza. Si è ripresa?"
"Si, signore... ora aspetta un bambino il nostro terzo figlio!" rispose il comandante emozionato.
"Oh che bello, un altro marmocchietto!" riprese il sindaco con il solito sorriso.
"Coraggio comandante non mi deluda! Ancora qualche tempo e avrà un esercito di marmocchi che le gireranno per casa...se solo sapessero combattere..."
Improvvisamente si sentì bussare alla porta.
"Signore, c'è un monaco che vuole vederla. Si chiama Nevan, posso farlo salire?"
"Oh che bello! Da quanto tempo che non si fa sentire quel vecchio! Fallo salire!"

La guardia scese per le scale e fece cenno al monaco di salire.
Il Maestro Nevan salì le scale e percorse il corridoio fino ad arrivare davanti alla porta del sindaco.
"Venga avanti Nevan, la porta è aperta." Disse con il solito sorriso.
Il sindaco se ne stava ora in piedi di fianco a un piccolo trespolo sul quale vi era un variopinto pappagallo esotico.
"Buongiorno signor sindaco. Sono qui per discutere con voi di una questione importantissima."
"Rono vuole un cracker! Rono vuole un cracker!"
"Ahahah, Rono! Prendi..."
Il sindaco estrasse dalla tasca un pacchettino di crackers e ne diede uno al pappagallo che lo sgranocchiò.
"Signor sindaco?" Disse Nevan, cercando di attirare la sua attenzione.
"Oh si, certo! Mi dica Nevan, cosa la turba?" Il sindaco si fece finalmente serio.
"Le rovine, penso che quello che si sta risvegliando abbia a che fare con la strega che seminò il caos due secoli fa."
"La strega? Ma non è possibile! La strega e morta due secoli fa, fu bruciata al rogo." Fece notare Svarth.
"I suoi discepoli possono ancora risvegliare il suo potere, sono i Cercatori. Non esiste nessun documento che ne attesti l'esistenza ma è anche vero che nessun documento ha mai dimostrato che i discepoli della strega furono uccisi tutti nella Grande Battaglia."
"Se ciò che dici è vero, ci troviamo di fronte ad una minaccia terribile... e non potremo mai sconfiggerli da soli." Intervenne il comandante.
"Infatti sono venuto a riferirvelo, in modo tale che voi possiate prendere i dovuti provvedimenti." Rispose Nevan.
Il sindaco si avvicinò alla scrivania e si mise di nuovo a sedere.
"Ahahah, grazie Nevan! Ma come è venuto a conoscenza di un tale pericolo?" il sindaco iniziò a sorridere, con il solito sorriso che spaziava da una parte all'altra del volto.
"Un ragazzo, un ragazzo proveniente da Lasky, non so come sia possibile ma ha visto in sogno ciò che si nasconde nelle rovine."
"E così lei crede al sogno di un ragazzo? Non credo che per un sogno nato dalla fervida fantasia di un ragazzo si possa mobilitare l'intero esercito di Horizon." Riprese il comandante.
"Ho lasciato il ragazzo e sua sorella all'accampamento, posso portarveli, se lo desiderate... vi racconterà lui stesso ciò che ha sognato. Non so il perché, ma quel ragazzo mi ispira fiducia."
Nevan sostò un attimo in silenzio, poi si ricordò di un tomo che aveva letto molto tempo prima.
"C'è una leggenda descritta nel tomo delle Antiche Profezie che narra del ritorno di un grande male nascosto da una maschera, con un aspetto diverso rispetto a quando fu visto per la prima volta...non ricordo bene... ma narra anche che solo un uomo dal passato triste può sconfiggerlo...e poi parlava anche di una creatura, un drago forse, che lo aiuterà nella battaglia. Dovrei rileggere quel tomo...ne avete forse una copia nella biblioteca di Horizon?"
"Umh...non saprei, dovreste chiedere al bibliotecario" Rispose il comandante.
"Bene, vi porterò qui il ragazzo... se è veramente lui il nostro uomo la setta cercherà di ucciderlo, dovremo portarlo lontano da qui, almeno fino a che non saremo pronti per combattere quello che si nasconde là dentro."
"I miei uomini sono tutti occupati per respingere quelle cose alle rovine e per pattugliare le strade, non ho uomini per scortare il ragazzo altrove, mi dispiace."
"Potrei fare a meno di alcune delle mie guardie personali... se ne stanno sempre li in piedi a controllare chiunque passi... una bella passeggiata potrebbe fargli bene." Intervenne il sindaco.
"Signor sindaco, questi sono tempi troppo duri per Horizon, le serviranno tutte le guardie possibili, inoltre dovremmo avvertire Rondo, Katan e Lasky della minaccia imminente." Fece notare il comandante.
"Già, già ma purtroppo siamo a corto di messaggeri, ne ho già inviati alcuni a Rondo per questioni diplomatiche prima che scoppiasse il caos alle rovine...e non sono ancora tornati. E il mio messaggero fidato ha festeggiato con me e con gli altri consiglieri ieri sera, era talmente ubriaco che non ha visto le scale e... purtroppo... si è rotto una gamba. Ahahaha!"
"Potremo ordinare al ragazzo e a sua sorella di portare i messaggi di allarme a Katan e Lasky, probabilmente saranno più al sicuro in viaggio che fermi in città..." Intervenne Nevan.
"Si, ma dovranno comunque attraversare il Ceriu Desert per andare a Katan, e non è certo un luogo adatto a due giovani. Potrebbero passare per il nuovo ponte sul fiume che separa la terra di Horizon da Katan, ma purtroppo non è ancora stato terminato."
"Lei ha ragione, comandante. Dovremo trovare qualcuno che li scorti... Vado a prendere i ragazzi, con permesso..."
Il sindaco fermò Nevan prima che uscisse dalla porta, richiamando la sua attenzione con un sorriso a pieno volto.
"Aspetti, Nevan, che fretta c'è? Non vuole sentire prima una delle mie barzellette?"

...

In una terra lontana e desolata si nascondeva, all'insaputa di tutti, un insidioso pericolo.
Qualcosa, nelle profondità, minacciava l'intero continente... e quella cosa era proprio la strega, o meglio, i Cercatori.
C'erano diversi uomini e donne incappucciati e avvolti da un mantello nero disposti in cerchio in un enorme salone buio, scavato nella pietra.
Al centro, vi era una piccola scalinata che portava su una rupe più alta, sopra di essa vi era una grossa sfera che emetteva una fioca luce azzurra sorvegliata da altri uomini incappucciati.
All'interno della sfera di cristallo di potevano vedere diverse lucine, simili a lucciole, che vagavano lentamente all'interno della sfera lasciandosi dietro una piccola scia luminosa.
Improvvisamente nel salone entrò lentamente un uomo incappucciato e dietro lo seguivano una donna e un altro uomo con un piccolo bastone di legno.
Salirono la scalinata e si prostrarono innanzi alla sfera luminosa. "Ave, o nostra regina!"
La sfera cambiò lentamente di colore, ora emetteva una luce giallina – verdognola, le piccole luci all'interno iniziarono a roteare tutte nella stessa direzione formando un cerchio all'interno della sfera e si udì una voce femminile provenire da essa.
"Xazeko, dimmi, è andato tutto bene alle rovine, vero?"
L'uomo incappucciato al centro dei due si fece avanti e iniziò a dialogare con la sfera luminosa.
"Si, mia signora. Tutto è andato secondo i piani"
"Finalmente... il primo passo verso il mio ritorno. Assaggeranno presto la mia vendetta!"
La sfera iniziò a cambiare colore, ora tendeva verso l'arancione e le piccole luci roteavano sempre più veloce in segno di rabbia, poi ritornò lentamente al colore giallognolo.
"Le creature alle rovine terranno Horizon occupata per un bel po' prima della nostra mossa finale..."
Mentre ancora parlavano, un uomo entrò furtivamente nel salone per non interrompere la discussione, era anche lui incappucciato e avvolto da un manto nero. Impugnava nella mano destra un bastone magico con diversi stemmi e un teschio scolpito sulla sua estremità.
La sfera si accorse della sua presenza ed iniziò a dialogare con lui.
"Notizie da Lasky, mio fedele servitore?"
L'uomo si fece avanti e fece un inchino prima di iniziare a parlare.
"Gli orchi sono riusciti a rubare il carico di armi, mia regina. Lasky ha perso un'intera pattuglia nello scontro e il comandante è morto, ora la città è nello sconforto totale...l'ideale per un altro attacco da parte degli orchi."
"Perfetto, continua con il tuo lavoro... presto Lasky avrà un bel po' di problemi a respingere gli orchi."
"Con il vostro permesso, mia regina, ho una corte e un re che mi aspettano." Il mago alzò un piccolo oggetto scintillante verso l'alto e pronunciò parole magiche sparendo nell'oscurità "Otropsartelet Orucso!".
La sfera ritornò a dialogare con l'uomo al centro e con la donna che stava al suo fianco.
"Xazeko, Travya... ci servono il maggior numero di reclute possibili, andate con alcuni uomini per le campagne e in città ... ma attenti che nessuno vi veda... nessuno che non sia interessato ad unirsi a noi deve scoprire le nostre intenzioni...se rifiutano sapete cosa fare."
Xazeko si fece avanti dicendo: "Signora, sono venuto a conoscenza tempo fa dell'esistenza di un mago molto noto a Katan per le sue capacità diplomatiche e la sua astuzia, potrebbe tornarci utile... di recente ha avuto problemi con la Confraternita Arcana della città ed è stato cacciato dalla sua torre."
"Interessante...portamelo! Voglio conoscere questo portento."
Travya e Xazeko fecero lo stesso gesto del mago precedente, alzarono due oggettini lucenti e scomparvero nell'oscurità con le solite parole magiche "Otropsartelet Orucso!"
La sfera lucente ora era tornata tranquilla con la solita luce azzurrina, improvvisamente impartì degli ordini agli uomini circostanti e all'uomo col bastone.
"Xeith, chiamate i negromanti, ditegli di preparare il tutto e di iniziare il rito che avevo richiesto."

...

"Light, secondo te cosa avranno deciso il Maestro Nevan e il sindaco a quest'ora? Ormai il maestro è via da tempo"
Cherubina andava su e giù per la tenda con fare nervoso.
"Non lo so Cheru... spero solo che non decidano di dividerci ancora" Lightmaster se ne stava sdraiato sul lettino con le mani dietro alla nuca pensieroso, osservando il soffitto della tenda.
Improvvisamente il Maestro Nevan entrò.
"Ragazzi, il sindaco e il comandante vogliono vedervi."
"Vederci? Cosa avete deciso?" Lightmaster si alzò e si mise a sedere sul lettino.
"Venite e lo scoprirete, prendete tutto quello di cui avete bisogno... temo che dovrete affrontare un viaggio abbastanza lungo. Vi aspetto fuori."
Il maestro uscì dalla tenda lasciando Cherubina e Lightmaster ai loro preparativi per il viaggio.
I due ragazzi riempirono due zaini con cibo, indumenti, bevande e altri oggetti utili che trovarono all'interno della tenda, compresa una mappa della regione.
"Coraggio, andiamo Light"
I due uscirono dalla tenda e si diressero verso il palazzo comunale di Horizon insieme a Nevan, dove li attendevano il sindaco e il comandante.

Il Maestro bussò alla porta dell'ufficio del sindaco.
"Prego Nevan, venga avanti!" Si udì una voce all'interno della stanza che incitava i tre ad entrare.
I tre entrarono nella stanza, il sindaco era intento a dare da mangiare al suo pappagallo che se ne stava sul trespolo, mentre il comandante guardava fuori dalla finestra.
"Rono vuole una barzelletta! Rono vuole una barzelletta!"
"Non ora Rono, non vedi che abbiamo visite?"
Il sindaco accarezzò il pappagallo e ritornò a sedersi alla sua scrivania.
"E così questo è il ragazzo di cui mi avete parlato, Nevan?" Il comandante si voltò e guardò attentamente il ragazzo, iniziando a gironzolargli attorno.
"Si è lui."
"Come ti chiami ragazzo?"
"Lightmaster, signore!"
"Lightmaster... e quella è tua sorella, giusto?
"Si signore, il suo nome è Cherubina."
"Siete alquanto insoliti per essere dei deva..."
Lightmaster trattenne il fiato, la paura che la sua discendenza venisse scoperta lo assalì all'improvviso.
"Ma aveva ragione Nevan, per qualche strano motivo, mi ispirate fiducia." riprese il comandate.
Lightmaster tirò un sospiro di sollievo.
"Comandante, lasci parlare me ora, non è questo il modo di trattare gli ospiti!" Intervenne il sindaco con il solito sorriso.
"Prego, prego accomodatevi!"
Il sindaco invitò i due giovani ad accomodarsi sulle sedie davanti alla sua scrivania.
"Vi prego di scusare il comandante, tutto quel tempo a contatto con quei rudi soldati gli ha fatto dimenticare le buone maniere, volete una tazza di tè?"
"No, grazie" Rispose Light secco.
"Si se non le è di disturbo." Rispose Cherubina timidamente.
"Suvvia, non siate timidi... ecco la sua tazza di tè signorina."
"Grazie." Cherubina iniziò a sorseggiare la tazza di tè mentre ascoltava la conversazione.
"Oh, non mi sono presentato, io mi chiamo Svarth, come avrete intuito sono il sindaco di questa prosperosa città di giochi, arti, feste e musica. Volete sentire una barzelletta?" Disse disinvolto con il solito sorriso che spaziava da una parte all'altra del volto.
"No, no, grazie lo stesso..." Intervenne Nevan, che se ne stava in un angolino della stanza e osservava la discussione.
"Oh...che peccato." Il sorriso scomparve per un istante dal volto del sindaco.
"Signor sindaco, le ricordo che siamo qui per questioni ben più gravi, finiamola con questo salotto e discutiamo dei veri problemi." Intervenne il comandante che se ne stava appoggiato al muro vicino alla finestra.
"Certo, certo... dicevamo? Ah si..." il sindaco si schiarì la voce e si fece serio "Abbiamo tutti compreso la serietà dell'imminente minaccia che si sta propagando su Horizon e sull'intero continente. Tu giovane deva, sembri l'unica nostra speranza... ma purtroppo la tua vita e quella di tua sorella potrebbero essere in serio pericolo se starete ancora per molto qui a Horizon. Pertanto io, sindaco Svarth e il comandate abbiamo deciso di affidarvi un incarico che vi impegnerà in un lungo viaggio per il continente. Questo viaggio vi darà l'opportunità di aiutarci in modo considerevole, e inoltre, riteniamo che viaggiando sarete più al sicuro che stando fermi in un posto. Data la nostra carenza di messaggeri, e dato che tutti i nostri soldati sono già occupati, dovrete consegnare queste lettere ai tre responsabili delle rispettive città di Katan, Lasky e Rondo." Il sindaco estrasse da un cassetto tre pergamente avvolte da un sigillo con lo stemma di Horizon."Ci servirà tutto l'aiuto possibile per respingere il potere della strega alle rovine... il vostro compito per ora sarà quello di avvisare le rispettive città dell'imminente minaccia, e una volta fatto dovrete ritornare qui e prepararvi alla battaglia... se tutto andrà bene riusciremo ancora a sventare la minaccia della strega... ma se qualcosa dovesse andare storto... probabilmente per tutti noi sarà la fine."
"Il viaggio che dovrete affrontare sarà lungo e pieno di pericoli, quindi dovrete assicuravi di avere qualcuno che combatta al vostro fianco e vi protegga, tu giovane Lightmaster devi sopravvivere, a tutti i costi... potresti essere la nostra unica speranza." Intervenne di nuovo il comandante.
"Ma come posso io essere la vostra unica speranza? Deve esserci per forza un errore... non posso essere io l'uomo che cercate..." chiese Light confuso.
Nevan si fece avanti e si avvicinò a Lightmaster posando la mano sulla sua spalla.
"Nessuno può sfuggire al proprio destino Lightmaster, anche se per ora tutto ti appare confuso e impossibile un giorno potrebbe cambiare e diventare tutto chiaro e nitido. I tuoi sogni ne sono una dimostrazione. Se sei veramente tu il nostro uomo, colui che ci salverà dal ritorno della strega, non puoi sfuggire al tuo destino, ciò per cui sei stato creato. Presto te ne renderai conto, Lightmaster."
"Si, ma rimane sempre un problema: chi li scorterà fino a Katan e chi li accompagnerà nel loro viaggio?" si chiese il comandante.
Proprio in quel momento una guardia bussò alla porta.
"Avanti!" urlò il sindaco con un sorriso.
"Comandante, abbiamo appena fermato due tizi sospetti che si aggiravano tra le bancarelle... alcuni testimoni li hanno visti estorcere del denaro ad un mercante. Cosa dobbiamo farne di loro?"
"Portatemeli qui... voglio fare due chiacchiere con loro prima di sbatterli al fresco."
Eccoci al decimo capitolo della FF...

Personalmente questo è il mio capitolo preferito xD, non so il perchè...

Forse perchè è un misto tra commedia e serietà... il sindaco è troppo buffo secondo me :D

L'intento era quello di far ridere... fatemi sapere se ci son riuscito :P


[link] - Capitolo 1: L'alba di un nuovo giorno
[link] - Capitolo 2: Ricordi
[link] - Capitolo 3: La Torre d'avorio
[link] - Capitolo 4: Il sapore della morte (:bulletyellow: !)
[link] - Capitolo 5: Una storia dal passato
[link] - Capitolo 6: Sogni e rivelazioni (:bulletyellow: !)
[link] - Capitolo 7: Strani incontri (:bulletyellow: !)
[link] - Capitolo 8: La via del destino
[link] - Capitolo 9: Una tartaruga speciale

[:reading:] - Capitolo 10: L'inizio della fine

[link] - Capitolo 11: La Compagnia
[link] - Capitolo 12: Dono di sangue
[link] - Capitolo 13: Corsa contro il tempo
[link] - Capitolo 14: Fuoco e Sabbia
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