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Avalorn - Cap1 p1

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Xandrex91's avatar
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Che l'avventura abbia inizio!



Capitolo 1 - Tutto ha inizio da un amuleto... (parte prima)





Era una giornata come tante altre ad Arboren.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che proprio in quel giorno la storia di Avalorn sarebbe rimasta segnata per sempre.


Il sole stava quasi per sorgere, la sua tiepida luce iniziava ad illuminare le case e il paesaggio circostante mentre gli uccelli cinguettavano allegramente dopo lunghe ore di silenzio.
Le foglie degli alberi e degli arbusti, illuminate dal sole, emettevano un lieve luccichio per via della rugiada che le ricopriva.
Improvvisamente si udì il canto di un  gallo.
Ai confini del villaggio vi era un’umile casa fatta di pietre, legno e con della paglia come tetto, vi abitavano un giovane umano con suo zio.
Il ragazzo se ne stava disteso nella sua camera, dalla finestra aperta entravano i primi raggi di sole che accarezzavano dolcemente il suo viso.
Il gallo cantò per la seconda volta.
«Prima o poi lo uccido quel gallo!» brontolò ancora mezzo addormentato.
Aprì lentamente gli occhi e si mise a sedere sul letto grattandosi il capo.
I suoi capelli erano spettinati e di colore castano chiaro; il suo viso, giovane e non ancora corrotto dal tempo, portava i segni della stanchezza. Gli occhi, mezzi chiusi per il sonno, erano del colore dello smeraldo.
Si udì una voce provenire dal piano inferiore, era quella di suo zio.
«Coraggio Marcus, scendi. C’è ancora un mucchio di lavoro da fare e di certo non si fa da solo!»
«Sì, arrivo!» replicò assonnato il ragazzo.
Si alzò dal letto, si vestì e sistemò i capelli arruffati passandoli con le mani dopo di che scese dalle scale diretto al piano inferiore, dove lo aspettava suo zio. Mentre scendeva dalle scale fu colto da un piacevole profumo di pane appena sfornato.
Suo zio se ne stava in piedi davanti a un forno di pietra intento ad estrarre il pane ancora caldo. Appena vide che il ragazzo era sceso, lo salutò augurandogli il buongiorno e lo invitò a fare colazione.
Era un uomo alto e robusto, aveva i capelli brizzolati scuri e sulla sua testa si poteva scorgere un primo accenno di calvizia dovuta al passare degli anni.
Il ragazzo si avvicinò al tavolo posto al centro della stanza dove vi erano due bicchieri di latte appena munto e un paio di pagnotte messe in un piatto. Si mise a sedere e ne addentò una.
«Oggi è il primo giorno del mese e, come tutti i mesi, arriverà Mastro Williams per il ritiro della merce.».
Ora anche suo zio si era avvicinato al tavolo e, dopo essersi scrollato di dosso gli ultimi residui di farina, si mise a sedere, poi riprese: «Appena hai finito qui dovresti andare a preparare le casse per la spedizione.»
«Va bene zio John!» disse Marcus con la bocca ancora piena.
Una volta finito di mangiare, il ragazzo si recò al mulino vicino casa per preparare la merce come gli era stato richiesto di fare.
Era uno di quei mulini a vento molto diffusi nelle pianure di Avalorn, era forse l’unico edifico nel villaggio ad avere un tetto di tegole e ad essere fatto completamente di mattoni e pietre tranne per le pale, che erano composte da un telaio di legno sulla quale vi era posto un telo molto resistente.
«Ehi Marcus, merce per Mastro Williams, vero?» Un giovane umano dai capelli scuri si era avvicinato a lui mentre impacchettava le merci per la spedizione.
«Sì Robin, purtroppo questo mese il raccolto è stato scarso.»
«E’ stato un mese duro per tutti qui al villaggio, non c’è dubbio.»
Robin e Marcus si conoscevano fin da quando erano due bambini, passavano interi pomeriggi insieme a giocare nelle campagne circostanti e ormai erano quasi come due fratelli, nonostante provenissero da due famiglie diverse.
Robin rimase orfano in un incendio avvenuto anni prima. Ronnomar, amico di famiglia e capo della milizia  di Arboren, si prese cura di lui fino alla maggior età. Si arruolò nella milizia all'età di 18 anni e da allora passa la maggior parte del suo tempo tra addestramento e pattugliamento delle terre circostanti il villaggio.
«Sai una cosa Marcus, secondo me lavori troppo...quando è stata l’ultima volta che ti sei preso una pausa?»
Il ragazzo si avvicinò ad un muretto dove vi era appoggiato un bastone, poi guardò l’amico con un ghigno sulla faccia.
«Non c’è tempo per riposare, lo sai. Io e mio zio dobbiamo mandare avanti la fattoria da soli.»
«Vediamo se ti ricordi ancora come si fa.... in guardia!»
Robin prese il bastone e lo brandiva come se fosse una spada intimando a Marcus di fare lo stesso.
«Non ora... non è il momento!»
«E dai!» Robin diede un colpetto sul fianco di Marcus con la punta del bastone.
«E va bene, l’hai voluto tu!»
Anche Marcus raccolse un bastone da terra e i due iniziarono a combattere fra di loro. Si muovevano agilmente, parando e contrattaccando di continuo, ma l’esperienza di Robin nella milizia gli permise di avere la meglio sull’amico per qualche istante.
Con una rapida parata e uno sgambetto, Robin fece cadere Marcus in un mucchietto di fieno e sul suo volto apparve per qualche istante un sorriso beffardo.
Mai abbassare la guardia, Marcus infatti ne approfittò per afferrare la gamba dell’amico facendolo cadere a sua volta.
I due giovani si adagiarono nel fieno, guardando entrambi le nuvole muoversi e cambiare forma nel cielo.
«Marcus... beh si insomma... hai mai pensato di andare via da qui un giorno?»
«No, perché mai dovrei farlo?»
«Beh così... per vedere il mondo, sai... vedere posti nuovi, fare nuovi incontri... e inoltre questo posto è dannatamente noioso! Voglio dire, a parte qualche bandito o animale selvatico ogni tanto, qui non succede nulla di interessante.»
«Non credo... e poi il mio posto è qui... con mio zio. Ha bisogno di me ora che sta invecchiando, non può farcela da solo con la fattoria...»
Improvvisamente Marcus si ricordò delle merci che doveva preparare e balzò in piedi.
«Accidenti! Le merci per Mastro Williams!»
«Non preoccuparti, lascia che ti aiuti.» disse Robin con un sorriso.

Nel frattempo qualcosa stava per sconvolgere la tranquillità e il silenzio che inebriavano spesso il villaggio. Mastro Williams stava per giungere ad Arboren.
Per le strade del piccolo villaggio si potevano udire le urla dei contadini e degli artigiani che annunciavano il suo arrivo.
«Mastro Williams è qui!»
«Presto sta arrivando!»
L’arrivo di un mercante di fama significava sostentamento per tutti i villaggi isolati, contadini e artigiani potevano infatti vendere le loro merci in cambio di beni provenienti dalle terre più civilizzate.
Il mercante si fece largo tra le strette vie fino a giungere a una piccola piazza. Se ne stava seduto sul suo carro, grande e pieno di decorazioni dorate, con il mano le briglie di quattro cavalli posti in file da due ciascuna davanti a esso.
Dietro e davanti al carro vi erano in totale quattro uomini a cavallo, sicuramente dei mercenari, ben equipaggiati e pagati per proteggere Williams e il carico da eventuali attacchi da parte dei banditi.
Improvvisamente il mercante fermò il carro e invitò i mercenari ad aiutarlo a scaricare la merce.
Lentamente nella piazza si radunò una gran folla e si iniziarono ad udire i vocii e le urla dei paesani.
Anche i due ragazzi iniziarono a udire il vociare nella piazza.
«Mastro Williams, è qui!» disse con agitazione Marcus.
«Coraggio, andiamo» Robin prese una delle casse e iniziò a incamminarsi seguito dall’amico.

Le trattative durarono per quasi tutta la mattinata, poi Williams rimontò sul suo carro seguito dai quattro mercenari e lasciò il villaggio seguendo il sentiero a Nord, verso le Colline Boscose.
La tranquillità e il silenzio ripiombarono all’improvviso sul villaggio, e tutti ritornarono alla solita vita quotidiana.
Marcus era tornato ad occuparsi dei campi, mentre Robin era tornato di guardia al villaggio insieme a Ronnomar, il sole stava quasi per tramontare ormai.
Nessuno poteva lontanamente immaginare quello che stava per accadere.
Ad un tratto un cavallo uscì dalla vegetazione e venne galoppando verso il villaggio. Alcuni contadini lo videro per primi e rimasero ad osservarlo sbigottiti. Una donna emise un urlo di terrore quando, sul cavallo, notò il corpo penzolante di uno dei mercenari che accompagnavano Mastro Williams.
Dal villaggio accorsero subito alcuni membri della milizia e contadini tra cui vi erano anche Robin e Marcus.

Capitolo 1 (parte prima)


Rating: (:bulletgreen:)

Ecco qui il primo capitolo de "Avalorn: che l'avventura abbia inizio!"
Leggetelo e fatemi sapere :D
Ho scelto di dividere ciascun capitolo in due parti in modo tale da renderli più leggibili e per evitare di leggere i papiri tutto in un fiato per non perdere il segno.

Questa storia è liberamente inspirata a un noto gioco da tavolo, Dungeon&Dragons. Da esso prendo razze e alcune divinità (la maggior parte prese dall'ambientazione Forgotten Realms). Tutto il resto è puramente inventato da me. Ogni riferimento a nomi e fatti è da ritenersi puramente casuale.

Non sono uno scrittore professionista e non ho studi letterari alle spalle, sicuramente ci saranno degli errori nel testo. Se ne notate qualcuno o avete dei suggerimenti vi prego di farmelo sapere in modo tale che io possa migliorare. (visto che ce ne saranno tanti, usate le note se possibile, almeno non intasiamo i commenti xD)
Grazie in anticipo per il vostro aiuto e il vostro supporto.
Buona lettura!


Avalornpedia


Il Vocabolario

1. milizia: La milizia è un corpo militare formato dagli abitanti di un villaggio o di una cittadina, rappresenta l’unica difesa di cui molti villaggi dispongono. Alcuni villaggi come Arboren sono molto distanti dalle terre civilizzate di Re Enrico IV e quindi molto difficili da raggiungere dalle normali pattuglie imperiali.


INDICE:

[:reading:] - Capitolo 1 - Tutto ha inizio da un amuleto... (parte prima)
[link] - Capitolo 1 - Tutto ha inizio da un amuleto... (parte seconda)

[link] - Capitolo 2 - Il Circolo degli Antenati (parte prima)
[link] - Capitolo 2 - Il Circolo degli Antenati (parte seconda)

[link] - Capitolo 3 - Sapere antico (parte prima)
[link] - Capitolo 3 - Sapere antico (parte seconda)

[link] - Capitolo 4 - Un giorno da leoni (parte prima)
[link] - Capitolo 4 - Un giorno da leoni (parte seconda)

[link]- Capitolo 5 - Il figlio smarrito (parte prima)
[link] - Capitolo 5 - Il figlio smarrito (parte seconda)

[link] - Capitolo 6 - La Tribù del Ragno (parte prima)
[link] - Capitolo 6 - La Tribù del Ragno (parte seconda)

[link] - Capitolo 7 - Legami di sangue (parte prima)
[link] - Capitolo 7 - Legami di sangue (parte seconda)


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Comments3
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LadyAstral's avatar
Non me ne intendo di scrittura quindi non posso, purtroppo darti suggerimenti o consigli. Ma posso darti solo le mie impressioni :).

Mi piace xD. Trovo solo "brutto" quando ad ogni presentazione,di qualcuno scrivi che sono umani. Per il resto mi piace continuo a leggere che sono curiosa xD