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Avalorn - Cap2 p1

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Xandrex91's avatar
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Che l'avventura abbia inizio!



Capitolo 2 - Il Circolo degli Antenati (parte prima)





Nascosto nel cuore della Foresta degli Avi vi era un piccolo accampamento di druidi. Erano i membri del Circolo degli Antenati, eredi e custodi dell'antico sapere.

Era un giorno come gli altri nella Foresta degli Avi. Nell’aria riecheggiava il canticchiare degli uccelli e le fronde degli alberi si facevano cullare dolcemente dalla prima brezza mattutina.
Due uomini erano accovacciati dietro a un cespuglio intenti a fissare qualcosa, in silenzio.
Davanti a loro, infatti, vi era un cervo che brucava l’erba ignaro del pericolo.
Uno dei due uomini all’improvviso si mise a sussurrare qualcosa al giovane che stava con lui.
«Davvero un gran bel cervo figlio mio, ci frutterà un bel po’ di soldi stavolta.»
«Abbiamo fatto male a spingerci fino a qui padre, al Circolo degli Antenati  non piacerà affatto.»
«Bah! Il Circolo non si accorgerà di nulla vedrai!»
Poi impugnò l’arco, estrasse una freccia dalla sua faretra, la mise in posizione assicurandosi che la corda fosse ben tesa e prese la mira.
All’improvviso si udì qualcosa alle loro spalle, un fruscio rapido che durò per qualche secondo. Poi il nulla.
«Cos’è stato?» chiese il più giovane al padre.
L’uomo abbassò l’arco per qualche secondo e si voltò nella direzione del suono.
«Non ne ho idea...forse una lepre»
Dicendo ciò rialzò l’arco e riprese la mira. Ma questa volta il cervo non c’era più.
«Maledizione!» Sussurrò seccato.
«Dovreste saperlo, è proibita la caccia sul nostro suolo sacro...»
Una voce femminile si diramava nell’aria, ma sembrava provenire allo stesso tempo da tutte le parti come da nessuna.
«Chi....chi sei?» chiese l’uomo con voce tremante.
«Padre, andiamo via di qui!.»
Il padre del giovane iniziava a guardarsi attorno agitato, puntando l’arco contro qualsiasi cosa si muovesse in cerca della fonte da cui proveniva la voce.
«Fatti vedere!» urlò l’uomo con un filo di rabbia, quasi come in un ringhio.
«Eccomi.»
Da dietro un tronco d’albero sbucò una figura incappucciata avvolta da una tonaca bruna, che richiamava il colore della fertile terra di quel luogo. Nella mano destra impugnava un bastone di legno grezzo lungo all’incirca due metri che appoggiava sul terreno per spostarsi.
L’uomo più anziano puntò allora l’arco verso la figura, pronto a scoccare la freccia in caso di una sua reazione.
Lo sconosciuto fece qualche passo avanti, si fermò di colpo e si tolse il cappuccio mostrandosi ai due individui che aveva davanti. Era una giovane elfa  dai capelli ramati, lunghi e leggermente mossi che gli scendevano dietro le spalle. Il suo viso era dai lineamenti dolci e aggraziati; gli occhi, penetranti e del color dello smeraldo, trasmettevano un senso di pace e tranquillità. La sua pelle era liscia e dai colori olivastri.
I due uomini rimasero sorpresi, il più anziano chiese, ancora per una volta: «Chi diavolo sei tu?»
«Ma come... non l’avete ancora capito?» Rispose l’elfa divertita.
«Padre, andiamocene! Costei è una druida  del Circolo degli Antenati!»
«Taci! Sei solo un codardo! Anche se fosse, cosa potrebbe mai farci? Non stavamo facendo niente di male...»
«Tuo padre ha ragione, non vi è motivo di avere paura, se davvero non stavate facendo nulla di male...» la druida fece una pausa, poi riprese.
«Tuttavia voi stavate facendo qualcosa di male... volevate uccidere una creatura sul nostro suolo sacro. E non certo per necessità...» dicendo ciò lanciò un occhiata alla pancia dell’uomo, prosperosa e tondeggiante.
«Cosa vuoi da noi?» chiese l’uomo seccato.
«Voglio solo che ve ne andiate da qui e che non facciate più ritorno, questo posto non fa per voi.»
«Perché dovremmo fare come dici tu? Altrimenti cosa fai eh? Ci picchi con il tuo bastone? Siamo stanchi di voi druidi del Circolo...fate tanto per proteggere le vostre amate terre sacre ma non vi preoccupate minimamente dei problemi della gente che vi abita affianco! Ma adesso basta!»
L’uomo in preda a un raptus di follia buttò a terra l’arco ed estrasse un pugnale, preparandosi a colpire.
Il figlio nel vedere il comportamento del padre, e sempre più in preda al panico, si accovacciò vicino a un tronco portandosi le mani sul capo.
La druida abbassò la testa e la scosse amareggiata.
«L’orgoglio...che brutta cosa. Perché siete sempre così testardi?»
Il padre del ragazzo si scagliò allora addosso alla druida ma ella si mosse rapidamente di lato schivando il colpo, poi colpì l’uomo sulla schiena col bastone facendolo ruzzolare in avanti.
L’uomo si rialzò, ancora più colmo d’ira di prima, e si preparò per un secondo attacco. Questa volta però la druida tese la sua mano verso il pugnale e pronunciò una formula in lingua Magi.
«Feiros, Abih Ohn Mesthrall!»
Il pugnale iniziò a vibrare e divenne in pochi secondi incandescente. L’uomo emise un urlo di dolore acuto e lasciò cadere a terra l’arma, poi si guardò la mano e la agitò in aria per raffreddarla.
Infine si ricompose e con un ringhio sommesso lanciò un’ultima occhiata alla giovane elfa.
«Non finisce qui druida...». Poi si rivolse a suo figlio. «Coraggio andiamocene di qui...». I due raccolsero la loro roba e si incamminarono, dileguandosi in breve tempo tra la vegetazione.
L’elfa sbuffò, quasi come se quello che aveva appena fatto le fosse costato molta fatica, poi si mise a sedere su una pietra lì vicino.
Improvvisamente udì qualcosa nella sua testa, una risata accompagnata da un commento sarcastico.
«Ah! Eleanor, davvero una bella esibizione, non c’è dubbio... ».
La giovane elfa si guardò attorno finche non notò uno scoiattolo sopra al ramo di un albero lì vicino. Roteò gli occhi verso l’alto e poi sospirò seccata.
«Marloen...»
Lo scoiattolo si mosse agilmente tra i rami fino a giungere al tronco, che percorse fino ad arrivare a terra.
«...tuttavia credo che non abbiano imparato la lezione, avresti dovuto andarci più pesante. Non meritavano alcuna pietà.».
L’animale iniziò lentamente a cambiare forma, e ad assumere tratti sempre più umani man mano che si avvicinava ad Eleanor.
La druida si fece seria e voltando lo sguardo nella parte opposta iniziò a dialogare con la strana creatura, in tono indifferente.
«Ti sbagli Marloen, anche loro hanno diritto a una seconda possibilità. Ma suppongo che a te e ai tuoi colleghi non importi molto di ciò.».
Nel frattempo lo scoiattolo aveva completato la trasformazione, ora aveva assunto la sua vera forma. Era un uomo avvolto in un mantello scuro, simile a quello di Eleanor. Aveva capelli corvini corti e spettinati e le pupille dei suoi occhi erano talmente scure che sembravano buie come il fondo di un pozzo; nel complesso aveva un aspetto piuttosto inquietante. Sulla sua bocca vi era un sorriso beffardo, Eleanor odiava quel sorriso. Non poteva sopportare Marloen e gli altri suoi colleghi umani iniziati di recente al Circolo. Erano così ambiziosi, così prepotenti... pretendevano sempre di sapere tutto, ignorando così le parole degli Anziani.
«Tuo padre vuole vederti... credo anche con una certa urgenza.».
Marloen riprese a parlare, dal tono della sua voce si poteva intuire che si trattava di una cosa molto importante.
«D’accordo, andiamo dunque.».
Entrambi si trasformarono rapidamente in due uccelli e presero il volo.
Eleanor assunse la forma di un falco dal piumaggio di colore rossiccio, mentre Marloen aveva ora assunto la forma di un corvo.

Nel frattempo Marcus si trovava ancora all’interno del tronco cavo. Era sveglio ormai da qualche minuto, ma ancora non osava uscire da lì.
Le immagini della distruzione del suo villaggio erano ancora vivide nella sua mente: le urla, i feriti... e la triste fine di suo zio John.
Per un attimo strinse i denti e i pugni con forza, il sangue ribolliva. Non poteva fare a meno di pensare cosa avrebbe fatto a quei goblin appena li avrebbe rivisti. Li odiava, era sicuramente così. Qualcosa in lui fremeva e pian piano iniziava a consumarlo da dentro.
Improvvisamente i suoi pensieri furono interrotti da un grugnito proveniente dall’esterno: erano forse i worg del giorno prima? Magari altri goblin, oppure semplicemente un animale selvatico?.
Divorato dal dubbio si alzò lentamente dal suo giaciglio e si mise a sbirciare fuori. Era uno di quei worg del giorno prima.
La creatura era intenta ad annusare il terreno mentre si avvicinava sempre di più al suo nascondiglio. Sentiva il suo odore, ne era certo. Non avrebbe impiegato molto tempo per trovarlo.
Marcus estrasse la spada, facendo attenzione a non fare rumore e si preparò a difendersi. Trattenne il fiato per qualche secondo, il worg era vicino. Era talmente vicino che poteva vedere benissimo il luccichio dei suoi occhi rossi all’esterno.
Un ululato richiamò l’attenzione della creatura che si voltò per qualche istante, poi diede un’ultima occhiata nella direzione del tronco cavo e se ne andò galoppando.
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo, anche questa volta era riuscito a scamparla.
Attese ancora qualche minuto e poi finalmente si decise ad uscire da quel luogo, rotolò la pietra che stava davanti all’ingresso e si aggrappò a una radice aiutandosi ad uscire. Si guardò attorno, in cerca di un possibile pericolo. Non c’era nessuno.
Non aveva idea di dove andare quando, istintivamente, si mise a cercare la direzione per raggiungere il suo villaggio. “Che ci vado a fare ad Arboren?” pensò tra se e se. “Non ha più alcun senso ormai...”
Poi si ricordò delle parole di suo zio: “Prendi l’amuleto. Devi contattare il Circolo degli Antenati, loro sapranno cosa fare. Non posso permettere che i goblin lo prendano...”
«Il Circolo degli Antenati.» ripeté tra se a bassa voce. “E dove diavolo è il Circolo degli Antenati?”
Non aveva tutti i torti, rintracciare il Circolo per un comune umano non era cosa facile. I druidi avevano elaborato nel corso dei secoli innumerevoli trucchi per passare inosservati, il loro accampamento doveva essere per forza nascosto da qualche parte nella foresta. Non c’erano molte possibilità, l’unica cosa da fare era riuscire a contattare un druido. Ma come contattare un druido?
Nel dubbio si mise a cercare eventuali indizi che indicassero la sua posizione attuale e se vi poteva essere o meno la presenza di altre persone nella zona. Ormai era mattina inoltrata, avrebbe potuto utilizzare la sua ombra per individuare approssimativamente la posizione del Nord. E così fece.
“Sto andando dalla parte sbagliata” pensò.
L’accampamento nascosto dei druidi doveva trovarsi per forza verso sud, nel folto della foresta. Ed è lì che ora era diretto.

Eleanor e Marloen erano finalmente giunti all’accampamento dei druidi.
Lo si poteva intravvedere nella vegetazione. Si potevano scorgere le tende e i ripari improvvisati costruiti con legna, teli e pelli di animali.
I due planarono dolcemente lì vicino e ripresero la loro forma umanoide.
Visto da terra sembrava decisamente più grande che dall’alto, si poteva avvertire un’aura di tranquillità e di pace nei suoi pressi. Tutto intorno all’accampamento era presente una distesa di vegetazione fitta, fittissima, impenetrabile per chiunque non fosse stato un druido o un animale. C’erano rovi ovunque, carichi di dolci e succose more. Qua e là, come dei guardiani solitari, si ergevano diversi alberi di fichi, qualche ciliegio e alcuni cespugli di nocciole.
Passeggiando per l’accampamento si potevano osservare diversi uomini ed elfi intenti a svolgere le loro attività quotidiane.
Insieme a loro vi erano anche molti animali, sembrava quasi che ogni druido avesse il suo: tassi, lupi, falchi, cinghiali e persino un grosso orso bruno.
Alcuni di loro semplicemente poltrivano vicino alla tenda del loro druido, altri facevano la guardia, altri ancora giocavano tra di loro.
Eleanor e Marloen si fecero largo fra le tende degli altri druidi fin che non arrivarono nei pressi di una grossa quercia, con un’ampia apertura nel mezzo.
Attorno all’albero volteggiavano, quasi come in una danza, alcune farfalle dai colori variopinti.
Improvvisamente si udì una voce tremante, sicuramente vecchia di secoli, provenire da dentro l’albero.
«Ah... Eleanor, ti stavo aspettando...»
«Eccomi padre. Perché mi avete mandato a chiamare?»
Dalla penombra che vi era all’interno dell’apertura uscì lentamente un elfo molto anziano. Aveva capelli dai colori argentei ma la sua pelle sembrava ancora giovane, sebbene vi fosse qualche increspatura qua e là.
Avanzò qualche passo verso di lei, poi riprese con voce calma e fredda:
«C’è una questione che vorrei sottoporre alla tua attenzione... ma non posso parlartene qui, devi vedere coi tuoi occhi.» Fece cenno alla figlia di seguirlo.
Marloen cercò di andare con loro, ma l’Anziano si voltò di colpo verso di lui e lo fermò.
«Tu no, Marloen. Ho un altro compito da affidarti. E’ da un po’ che non si hanno più notizie di Eluarr... vedi se riesci a scoprire qualcosa a riguardo.»
«Sì, Maestro Nerhul.»
Marloen fece un inchino e, mentre Eleanor e suo padre si allontanavano, aggrottò pesantemente le sopracciglia. Poi si voltò e se ne andò.

Capitolo 2 (parte prima)


Rating: 13+ (:bulletyellow:)
Violenza: (:bulletyellow:) :fork:

Non sono uno scrittore professionista e non ho studi letterari alle spalle, sicuramente ci saranno degli errori nel testo. Se ne notate qualcuno o avete dei suggerimenti vi prego di farmelo sapere in modo tale che io possa migliorare. (visto che ce ne saranno tanti, usate le note se possibile, almeno non intasiamo i commenti xD)
Grazie in anticipo per il vostro aiuto e il vostro supporto.
Buona lettura!


Avalornpedia


Il Vocabolario

4. Circolo degli Antenati: ordine druidico che si occupa di conservare i segreti e le terre sacre degli Antenati, un antico popolo elfico ormai scomparso. Operano per la maggior parte all’interno della Foresta degli Avi, dove vigilano sugli spiriti e sulle creature viventi che la abitano.

5. Elfo: umanoide di statura media, dalle orecchie lunghe e a punta. Hanno un aspetto perennemente giovane e variano in fisionomia e cultura in base al luogo e al clima di origine.

6. Druido: colui che ha sviluppato un tale legame con la natura da poter comunicare con essa, controllarla e assumere innumerevoli forme ad essa collegata. Quasi sempre un druido è legato al suo circolo di appartenenza.


INDICE:

[link] - Capitolo 1 - Tutto ha inizio da un amuleto... (parte prima)
[link] - Capitolo 1 - Tutto ha inizio da un amuleto... (parte seconda)

[:reading:] - Capitolo 2 - Il Circolo degli Antenati (parte prima)
[link] - Capitolo 2 - Il Circolo degli Antenati (parte seconda)

[link] - Capitolo 3 - Sapere antico (parte prima)
[link] - Capitolo 3 - Sapere antico (parte seconda)

[link] - Capitolo 4 - Un giorno da leoni (parte prima)
[link] - Capitolo 4 - Un giorno da leoni (parte seconda)

[link]- Capitolo 5 - Il figlio smarrito (parte prima)
[link] - Capitolo 5 - Il figlio smarrito (parte seconda)

[link] - Capitolo 6 - La Tribù del Ragno (parte prima)
[link] - Capitolo 6 - La Tribù del Ragno (parte seconda)

[link] - Capitolo 7 - Legami di sangue (parte prima)
[link] - Capitolo 7 - Legami di sangue (parte seconda)


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Comments7
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LadyAstral's avatar
mi piace un sacco questo circolo *.* di solito uomini ed elfi difficilmente dividono i loro edifici, luoghi con gli umani, tranne qualche particolare caso. Quindi la cosa mi piace e mi mette curiosità *.*. Adoro le trasformazioni :)